Albergo diffuso: un fenomeno tutto italiano in crescita

Si sente sempre più parlare di albergo diffuso, ma sappiamo esattamente di cosa si tratta? Per chi vuole viaggiare in maniera sostenibile, è sicuramente un’opzione da prendere in considerazione. Un fenomeno che è sempre più in crescita, basta citare un dato: nel 2008 i membri dell’Associazione Nazionale Alberghi Diffusi (ADI) erano venti, ad oggi se ne contano un centinaio. Un fenomeno in crescita che ben si presta allo sviluppo turistico sostenibile dei borghi italiani: lo scopo principale, oltre ad aprire le porte ai turisti con alberghi di qualità ma senza la costruzione di nuove strutture, è quello di far rinascere intere comunità, borghi che si rivitalizzano grazie al volano turistico che genera filiere e reti: proprietari di case, piccoli produttori locali, associazioni di volontariato, enti locali, musei del territorio e così via.

Albergo Diffuso

Se facciamo un passo indietro vediamo che la nascita di questo modello di ricettività turistica nasce dalle rovine post terremoto del Friuli nel 1976: borghi semidistrutti che si sono risollevati insieme alle loro economie. Una formula vincente: ospitare i turisti in stanze o appartamenti ricavati nelle case dei borghi storici e soprattutto mettere in contatto i viaggiatori con gli abitanti del posto, con le loro storie, la loro cucina, i loro costumi, le tradizioni ed il loro artigianato. In questo modo i borghi sono rinati, scommettendo su un’idea innovativa ed originale se pensiamo al turismo degli anni Settanta ed Ottanta.

Un modello, quello dell’Albergo Diffuso, che si sta espandendo in tutta Italia, contrastando il fenomeno dei paesi abbandonati o in via di abbandono, contribuendo a far rivivere le economie locali attraverso lo sviluppo di imprese del luogo, per soddisfare la richiesta di prodotti e servizi per viaggiatori e turisti. Chi viaggia potrà così immergersi nella cultura locale, godere di paesaggi e natura che il mondo ci invidia, soggiornare in contesti integrati nel contesto paesaggistico e rispettosi dell’ambiente, vivere esperienze turistiche, enogastronomiche, culturali, autentiche, nel pieno rispetto degli abitanti.

Ed ora vediamo qualche esempio di esperienze in albergo diffuso, che potrete trovare nelle proposte EquoTube:

L’albergo diffuso Valli del Natisone si trova in Friuli-Venezia Giulia, vicino alla valle dell’Isonzo in Slovenia, al presidio longobardo di Cividale del Friuli (patrimonio Unesco) a poca distanza dai famosi vigneti del Collio. Le abitazioni sono distribuite nei borghi di Grimacco e Stregna, immerse nell’atmosfera magica dei boschi e delle montagne delle Alpi friulane. Una vacanza in questo albergo diffuso è per tutti: per gli sportivi, per gli appassionati di natura e di storia, per i più golosi ma anche per i bambini.

In Molise, nella provincia di Isernia, troviamo Borgotufi, un antico borgo rurale restaurato e trasformato in albergo diffuso mediante un attento e accurato recupero architettonico che ha coinvolto nell’impresa cittadini, istituzioni locali e una cordata d’imprenditori originari della zona. Gli immobili dell’antico borgo sono stati recuperati con criteri antisismici, progettati con interventi di architettura contemporanea, ma con l’utilizzo di materiali locali. Accanto a questo recupero troviamo anche un meleto biologico di 40 ettari che aiuta l’economia del borgo ad essere sostenibile. Un esempio ben riuscito di come gli abitanti siano riusciti a far rinascere un territorio di grande rilievo storico, enogastronomico e naturalistico.

Infine, vogliamo parlarvi dell’Albergo Diffuso Campolattaro, un progetto inaugurato da poco, dalla grande valenza sociale.  Il progetto “Welcome&Welfare” è un progetto che si sviluppa e unisce due concetti: il welfare come protezione della qualità della vita, al welcome, cioè il sentirsi ben accolti in un luogo ed in una comunità. Il merito di questo progetto è quello di aver adottato una procedura innovativa di inserimento lavorativo di persone disabili nei processi turistici associato alle attività produttive e alla vocazione del territorio. Una proposta unica e alternativa perché consente ai viaggiatori di vivere esperienze di qualità, per scoprire territori nuovi, persone speciali, attività e sapori locali, grazie anche alla rete che si è sviluppata insieme a Slow Food Campania, Coop Agricola Lentamente, l’associazione Canoavela, la cooperativa di comunità Cives ed il WWF Benevento.




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