Cibo biologico per una vita sana e un ambiente più pulito

La necessità di nutrirsi è fondamentale per tutti gli esseri viventi sulla Terra, ma per avere una vita sana, lunga e attiva è necessario che gli alimenti siano nutrienti e di ottima qualità, e il cibo biologico risponde perfettamente a questa esigenza.

Dal Secondo Dopoguerra, soprattutto nei Paesi a più alto reddito, la produzione alimentare nel mondo era soprattutto orientata verso la quantità, più che sulla qualità degli alimenti, perché si usciva da un periodo di grandi ristrettezze ed era necessario sfamare un numero sempre crescente di popolazione. Si sono diffuse un po’ in tutto il mondo coltivazioni intensive e grandi allevamenti che, se da una parte hanno portato un certo benessere in campo agricolo, dall’altra hanno richiesto un sacrificio non indifferente all’ambiente. Infatti, per far posto a nuovi campi sempre più estesi e allevamenti sempre più grandi, si sono persi milioni di ettari di foreste, ma soprattutto è stato necessario utilizzare prodotti chimici, fertilizzanti e mangimi sempre più sofisticati che andassero ad aumentare la produzione.

Dopo anni di sfruttamento massiccio del territorio, degli animali e delle risorse idriche ed energetiche del Pianeta, intorno agli anni Settanta iniziò a diffondersi una nuova cultura in ambito alimentare, dove i valori della biodiversità e della valorizzazione delle culture locali sono fondamentali. Nacquero così le prime organizzazioni e movimenti del biologico, che ben presto si dotarono di standard di produzione e soprattutto di normative e certificazioni per la regolamentazione dei prodotti biologici nel mondo.

Nel tempo, sempre più aziende hanno aderito ai principi del biologico, conquistando non solo la fiducia dei consumatori, ma anche quella dei governi. Ad oggi, in Europa circa il 20% dei terreni è coltivato secondo sistemi biologici, in particolare nelle zone alpine e l’80% degli alimenti per l’infanzia è certificato bio. In alcuni paesi del Centro e Sud America, le esportazioni di caffè, banane e cacao provenienti da agricoltura biologica hanno superato le esportazioni degli stessi prodotti non biologici, e alcune regioni Himalaiane puntano a diventare bio al 100% entro qualche anno. Inoltre, le certificazioni e i sistemi di controllo hanno creato modelli di produzione ad alto rendimento, ma soprattutto di alta qualità, efficienti e sani dal punto di vista economico e per la vita delle persone.

Agricoltura e allevamenti biologici per una vita più sana e un ambiente più tutelato

L’agricoltura biologica è un sistema di coltivazione e allevamento definito e disciplinato a livello europeo dai regolamenti comunitari CE n. 834/2007 e CE n. 889/2008. Le aziende agricole che aderiscono a questi disciplinari non devono utilizzare fertilizzanti, diserbanti, concimi, anticrittogamici e mangimi chimici o geneticamente modificati, ma applicare tecniche tradizionali e selezionare il più possibile le specie vegetali e animali autoctone, che risultano più adatte e resistenti alle malattie.

La rotazione delle colture è una tecnica antichissima, che permette di utilizzare le risorse del terreno in modo efficiente senza che vengano eccessivamente sfruttate, e impedisce che parassiti e piante infestanti proliferino e infestino le colture. Inoltre, per una migliore tutela del paesaggio e per tenere lontani i parassiti, i campi vengono circondati da siepi e alberi, che forniscono riparo ai predatori naturali e costituiscono una barriera contro gli agenti nocivi.

Per quanto riguarda i fertilizzanti, sono consentiti solo quelli di origine naturale, come il letame, gli sfalci e i sovesci, cioè trifoglio o senape, appositamente coltivate, che vengono mescolate al terreno, creando un concime particolarmente ricco di sostanze nutritive. Solamente in caso di necessità, possono essere utilizzate sostanze come estratti di piante, farina di roccia o minerali naturali, la cui funzione è di arricchire le caratteristiche del terreno.

Anche l’allevamento degli animali gioca un ruolo importante, sia per l’ambiente sia per la salute umana. Gli animali, che vengono allevati secondo principi bio, sono innanzitutto rispettati nelle loro esigenze e abitudini, in modo totalmente naturale e senza costrizioni. Infatti, vengono nutriti solo con foraggio locale e alimenti provenienti da agricoltura biologica, spesso prodotti dalla stessa azienda, e lasciati liberi di muoversi in pascoli e spazi adeguati. Non possono essere utilizzati ormoni, antibiotici e sostanze chimiche, ma solo prodotti di origine naturale, senza OGM o pesticidi, e per permettere una maggiore integrazione con l’ambiente circostante, le razze devono essere originarie della stessa area geografica del pascolo.

Il cibo biologico in Italia, un’eccellenza a livello europeo

L’Italia è una delle nazioni europee, dove l’agricoltura e l’allevamento biologico sono più sviluppati, pari a circa il 25% di tutti i produttori europei. La maggior parte delle aziende agricole e zootecniche bio si trovano al Sud e nelle Isole, prevalentemente nelle zone collinari di Calabria, Puglia e Sicilia, mentre la maggior parte dei consumatori di cibi biologici risiede nelle Regioni del Nord e all’estero. Secondo alcuni sondaggi, i prodotti bio italiani vengono scelti soprattutto per l’ottimo rapporto qualità-prezzo, per le peculiari caratteristiche organolettiche e per il loro gusto inconfondibile.

Nel 2019, secondo una ricerca di Nomisma, 8 italiani su 10 avevano acquistato cibi biologici nell’ultimo anno e quasi la metà era un consumatore abituale, soprattutto utilizzando siti e-commerce. Ad oggi, questa tendenza è ulteriormente in crescita, sia per motivi economici, sia perché sempre più persone ricercano stili di vita più sani e rispettosi dell’ambiente.

La correlazione tra agricoltura biologica e salute umana è stata avvalorata anche da uno studio commissionato dal Parlamento Europeo, il quale ha confermato che ci siano significative differenze tra i prodotti biologici e quelli convenzionali. Sembra infatti che i prodotti agricoli certificati bio contengano una maggiore percentuale di fosforo e un ridotto contenuto di azoto, derivante dall’utilizzo di fertilizzanti naturali, e che la quantità di vitamina C sia significativamente più alta. È anche risultato che ci sia un più elevato contenuto di antiossidanti, utili per combattere l’invecchiamento cellulare, e di Omega 3 nella carne e nel latte, grazie all’allevamento all’aria aperta e con mangimi naturali.

Oltre alla normativa europea, l’Italia si è dotata di un sistema di controllo particolarmente efficiente e puntuale con ben 17 organismi di controllo autorizzati dal Ministero delle Politiche Agricole. Questi enti monitorano, ispezionano e certificano i prodotti, che per essere definiti biologici devono contenere almeno il 95% degli ingredienti provenienti da agricoltura biologica. Grazie a questi rigorosi controlli e a un’etichettatura riconoscibile, i consumatori possono essere sempre certi che il prodotto acquistato risponda ai requisiti e sia garantito e certificato.

Per il bene del Pianeta, degli animali e degli uomini che lo abitano si spera che nei prossimi anni sempre più aziende convertano le produzioni secondo i criteri bio e che coltivare e allevare in modo sostenibile e responsabile diventi sempre più la norma e non più un’eccezione.

Equotube per gustare il miglior cibo biologico italiano

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