Gli alberi sono fondamentali per noi e il nostro Pianeta, perché aiutano il clima, ci proteggono dagli eventi atmosferici più estremi e ci forniscono di tutto ciò di cui abbiamo bisogno per sopravvivere, dall’ossigeno ai prodotti alimentari.
Una parte attiva, viva e in continua mutazione del nostro ambiente, che cresce, si nutre e si riproduce per donarci benessere e difenderci dagli effetti più negativi dei cambiamenti climatici e dalla perdita d’identità di un territorio.
A causa dei più recenti episodi, che stanno colpendo il nostro Pianeta, ci stiamo finalmente rendendo conto che la Terra è in forte sofferenza e che dobbiamo trovare presto soluzioni che contengano le catastrofi naturali sempre più intense e frequenti.
Gli esperti di tutto il mondo sono convinti che l’unica via attualmente percorribile sia la drastica riduzione dell’utilizzo dei carburanti fossili e una maggiore diffusione delle fonti energetiche rinnovabili, ma ciò non è sufficiente se non vengono presi altri provvedimenti.
Un ruolo indispensabile lo giocano gli alberi, perché aiutano il clima e sono dei preziosissimi alleati, seppure apparentemente silenziosi e immutabili nel tempo.
Come ci hanno insegnato a scuola, gli alberi producono ossigeno attraverso la fotosintesi clorofilliana, assorbendo allo stesso tempo anidride carbonica, presente in enormi quantità nell’atmosfera e principale causa dell’effetto serra, che sta soffocando il nostro ambiente, rendendolo sempre più difficile e in alcuni casi inospitale.
Ma gli alberi fanno molto più di questo, senza che ce ne rendiamo pienamente conto: nelle città e nei centri urbani mitigano le temperature e le rendono accettabili anche in aree fortemente cementificate, trattengono l’acqua delle falde acquifere impedendo che evapori troppo velocemente, impediscono l’erosione del suolo e salvaguardano la biodiversità offrendo riparo e protezione a tantissime specie animali e vegetali.
Se non soffriamo di un eccessivo inquinamento acustico, soprattutto in città, lo dobbiamo alla presenza di alberi, così come dovremmo ringraziarli, quando trattengono le folate di vento impetuoso e rendono più belli i quartieri in cui viviamo, facendo lievitare in modo significativo anche il valore economico delle nostre case.
Le fluttuazioni delle temperature in molte aree del Pianeta sono sempre più evidenti con inverni molto più freddi e asciutti ed estati calde o eccessivamente piovose. Molto spesso, queste temperature considerate anomale, perché rapportate a epoche precedenti, sono accompagnate da sbalzi repentini di diversi gradi che mettono in seria difficoltà l’agricoltura, la vita degli animali e diversi settori economici.
La grande differenza di temperature è principalmente legata all’effetto serra e alla presenza eccessiva di anidride carbonica in atmosfera, che provoca il surriscaldamento globale con variazioni termiche davvero impressionanti.
È infatti notizia di pochi giorni fa che in Antartide, dove le temperature in questa stagione sono mediamente intorno ai 50 gradi sotto lo zero, si sia registrato un innalzamento di ben 15 gradi in meno di ventiquattrore, arrivando a toccare i -35°C.
Questo fenomeno, che potrebbe sembrare ben lontano dalla nostra quotidianità, sta facendo seriamente preoccupare i ricercatori che si trovano al Polo Sud, perché se fino a qualche anno fa un tale aumento di temperatura era un episodio raro e sporadico, ora sta diventando sempre più frequente e spesso costante nel tempo.
Se le temperature nelle zone artiche e antartiche si alzano troppo velocemente e per un periodo prolungato di tempo, le calotte glaciali si sciolgono più rapidamente, favorendo l’innalzamento degli oceani, distruggendo preziosi e delicatissimi habitat naturali e favorendo la comparsa di fenomeni atmosferici sempre più violenti e totalmente imprevedibili.
Per fare un esempio più vicino alla realtà italiana, i ghiacciai presenti sulle Alpi e gli Appennini si sono ridotti di oltre il 30% negli ultimi sessant’anni. Un ambiente ormai dichiarato in via d’estinzione e che probabilmente non esisterà più nel prossimo ventennio. La colpa è da imputare certamente al cambiamento climatico, ma la mano dell’uomo e l’inquinamento stanno contribuendo in modo significativo e ormai inarrestabile.
E gli alberi? Come aiutano il clima e le temperature a mantenersi entro livelli accettabili? La buona notizia è che ogni albero può contenere circa una tonnellata di carbonio e che piantando dalle 5 alle 7 piante per ogni cittadino europeo dovremmo riuscire a compensare ciò che emettiamo quotidianamente, limitando gli effetti sul clima e riducendo considerevolmente il surriscaldamento globale.
Il calcolo è relativamente semplice, ma la realtà è molto più complessa. Infatti, la quantità di carbonio assorbita dagli alberi varia per diversi motivi: a seconda della specie arborea, delle caratteristiche ambientali e del tipo di gestione forestale più o meno controllata ed efficiente.
Le foreste giovani, gestite per fini commerciali, danno eccellenti risultati per quanto riguarda la riduzione della CO2 nell’aria, ma gli esperti dicono che non è sufficiente piantare nuovi alberi per risolvere il problema.
È invece prioritario ridurre in modo significativo la deforestazione e permettere alle piante di colonizzare ampie aree ormai incolte e abbandonate perché non più sufficientemente produttive per l’agricoltura intensiva, riequilibrando anche i livelli delle acque superficiali e sotterranee.
Inoltre, le foreste esistenti vanno valorizzate, perché rappresentano un patrimonio inestimabile di biodiversità e soprattutto è necessario trovare tecniche alternative e tecnologiche per ridurre l’inquinamento e rendere il sistema industriale più produttivo, performante e rispettoso dell’ambiente.
Solo quando verranno soddisfatte queste condizioni essenziali, ci potrà essere spazio per valutare un’effettiva compensazione con una maggiore piantumazione di nuovi alberi che aiutano il clima e salvaguardano il Pianeta.