Halloween, la festa più spaventosa dell’anno… da vivere all’italiana!

Molti pensano che la festa di Halloween sia stata inventata dagli americani, o per lo meno dagli anglosassoni o dagli abitanti dei paesi del Nord Europa, e che non abbia nessun legame con le tradizioni del nostro territorio. In effetti, in parte le sue origini sono celtiche, ma hanno anche forti radici nella storia antica del nostro Paese.

In realtà, in Italia, la tradizione di ‘festeggiare’ l’inizio del periodo più freddo e buio dell’anno è molto radicata e arcaica, e prevede riti e rappresentazioni, che intendono catturare la benevolenza dei defunti e scacciare la malasorte. Anzi, alcuni studiosi, come l’antropologo Luigi Maria Lombardi Satriani di Porto Salvo, hanno ipotizzato che la tradizione di intagliare le zucche per la festa di Halloween derivi proprio dalle antiche usanze del Sud Italia, successivamente approdate negli Stati Uniti, grazie all’emigrazione di molti nostri compatrioti tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del secolo scorso.

Una festa dalle origini antiche e misteriose

Il termine Halloween è di origine celtica e deriva da All Hallows’ Eve, dove Hallow è la parola gaelica che significa Santo e Eve, vigilia. La traduzione corretta in italiano di Halloween è dunque “notte prima di Tutti i Santi”, ovvero il 1° novembre, il giorno in cui la tradizione cristiana festeggia tutti i Santi o Ognissanti. Nella cultura popolare, Halloween è anche la “notte delle streghe”, e alcuni si stupiranno, sapendo che sia gli Antichi Romani sia i Celti celebravano feste simili proprio in questo periodo dell’anno.

Gli Antichi Romani pare che festeggiassero, proprio in autunno inoltrato, Pamona, la dea dei frutti e dei pomi, da cui deriverebbe la tradizione delle zucche, e organizzassero le Parentalia, in cui ricordavano i propri defunti, mentre i Celti, negli stessi giorni, celebravano la fine dell’estate con il Samhain, la notte più misteriosa dell’anno che segna la fine della bella stagione e l’inizio dell’inverno, e per loro anche l’inizio di un nuovo anno.

Il freddo e la mancanza di luce per molti mesi alimentavano le storie e le leggende più incredibili e spaventose. Infatti, nella tradizione celtica, il Samhain chiamava a sé gli spiriti dei morti per ricongiungerli con quelli dei vivi, in una notte dove lo spazio e il tempo non avevano più significato e le anime dei defunti potevano ritornare a popolare la Terra, del tutto indisturbate.

Queste storie terrificanti, oggi come allora, tentano di esorcizzare la paura innata della morte e dell’ignoto con rituali magici, accensione di fuochi, sacrifici di animali e soprattutto indossando maschere grottesche, che nascondono il volto e rendono irriconoscibili di fronte agli spiriti più maligni e orrendi.

Halloween in Italia, tra tradizioni e curiosità

Come si è detto, la tradizione di festeggiare il cambio di stagione ed esorcizzare i possibili malefici portati dalle anime dei morti era ben radicata e nei primi secoli del Cristianesimo si rivelò un vero problema da affrontare, ma si capì sin da subito che era più facile inglobare questa festività nei riti della Chiesa, piuttosto che tentare di estirparla.

Papa Gregorio II, successore di Costantino e vissuto tra il VII e VIII secolo d.C., decise che fosse opportuno spostare al 1 novembre la festa di Ognissanti, dandole un carattere religioso e meno pagano, ed istituire il 2 novembre, il Giorno dei Morti, così come tuttora prevede il nostro calendario.

Al di là dei riti religiosi, in tutta Italia resistono ancora oggi moltissime usanze popolari legate alla festa di Ognissanti, alcune davvero interessanti e curiose.

In Friuli, la tradizione di festeggiare l’antico capodanno celtico è ancora molto viva con La Fiesta dalis Muars, che cade proprio il 31 ottobre. In dialetto friulano, muars significa zucca, ed è proprio questo ortaggio al centro dei festeggiamenti. I bambini e gli adulti preparano le zucche, scavandole e illuminandole con piccoli lumini per appoggiarle fuori dalla porta di casa e ingraziarsi la benevolenza degli spiriti. La tradizione popolare racconta che i morti possano uscire dalle tombe e andare in pellegrinaggio nelle chiese più isolate, e chi dovesse entrare in chiesa durante una di queste visite notturne, verrebbe stroncato al canto del gallo.

In Toscana, in particolare in provincia di Massa Carrara, la festa di Halloween è un’occasione per ricordare i propri defunti, con gesti di carità e generosità. Durante la festa bèn d’i morti, i parenti dei defunti erano tenuti a donare cibo ai più bisognosi. Ancora oggi a Castelpoggio di Carrara si organizzano pranzi aperti a tutti e ai bambini si regalano le “sfilze“, collane fatte di castagne bollite e mele.

Scendendo in Abruzzo, le zucche vengono chiamate “Cocce de morte” e rappresentano le anime dei morti. I ragazzi vanno di casa in casa e, bussando alle porte, si presentano come:”l’aneme de le morte!“. I padroni di casa non possono far altro che offrire dolci, frutta secca o spiccioli, per allontanare gli spiriti della morte. Un po’ come succede negli Stati Uniti , quando i bambini passano di casa in casa, chiedendo “tricks or treat?”. In alcuni casi, come a Pettorano sul Gizio (L’Aquila), i ragazzi intonano dei canti o recitano delle filastrocche che invitano a donare e ad essere generosi con le anime dei morti, perché ci ritroveremo tutti nell’aldilà.

Spostandosi ad Orsara di Puglia, in provincia di Foggia, anziché Halloween si festeggia la notte dei Fucacoste e Cocce Priatorje (“falò e teste del Purgatorio”) . Le “cocce” sono le zucche intagliate, in origine a forma di croce, contenenti lumini accesi. Questa festa sembra risalire all’XI secolo, quando nella “notte del Purgatorio”, tra il 1 e il 2 novembre, le zucche venivano lasciate davanti alle case per scacciare le anime dei dannati dal banchetto serale, a cui potevano accedere solo le anime buone. Allo scoccare della mezzanotte, alcuni uomini incappucciati e vestiti di nero attraversavano in processione tutto il paese, bussando a tutte le porte e chiedendo “l’aneme d’i murt”, ovvero gli avanzi del banchetto, che venivano ridistribuiti ai più poveri. I questuanti illuminavano il percorso con delle lanterne per scaldarsi, e per questo motivo la processione era chiamata dei “Fucacoste”, cioè “con accanto il fuoco”. La tradizione di illuminare il paese è ancora molto sentita ad Orsara, dove vengono accesi fuochi e lanterne per commemorare i defunti che nella notte tornano a visitare i propri cari.

Infine, in Sardegna, questa festività ha molti nomi: i più diffusi sono Is Animeddas al sud e Su Mortu Mortu nella parte settentrionale dell’isola. La sera del 31 ottobre si cena con la pastasciutta e si sta attenti a lasciare nel piatto una porzione per Maria Punta Boru, una vecchina che se non trova nulla con cui sfamarsi, buca la pancia dei commensali con il suo uncino appuntito (punta boru) per mangiarsi tutta la pasta.

Halloween rimane una festa suggestiva, dove i vivi e i morti riescono a convivere pacificamente almeno per una notte all’anno e il fuoco non è un nemico, ma un lume che traccia la strada verso casa e l’animo delle persone.

Festeggiare Halloween con Equotube è un’esperienza indimenticabile

Il periodo di Halloween è ormai entrato nel cuore di grandi e piccini e con Equotube si può festeggiare nelle più belle località italiane, tra tradizioni locali e ottimi prodotti biologici.

In Friuli, il capodanno celtico è una festa molto sentita e vale la pena festeggiarlo con la nostra idea regalo Tanti Auguri, un concentrato di soggiorni ed esperienze emozionanti. Si può soggiornare presso N.est eco friendly guesthouse, un bell’appartamento circondato da un giardino privato e arredamento artigianale, dove si possono gustare prodotti del territorio e vivere un’esperienza totalmente ecosostenibile e responsabile dal punto di vista ambientale.

Se invece si vogliono assaporare i più tipici piatti pugliesi e immergersi nella magica atmosfera di Orsara di Puglia, illuminata da mille fuochi e lanterne, l’ideale è l’Agriturismo Posta Guevara all’interno del cofanetto Equogusto, con la sua cucina tipica dei Monti Dauni e la sua atmosfera d’altri tempi.

Infine, per le famiglie con bambini e ragazzi che vogliono godersi le magiche atmosfere di Halloween in un posto da sogno, è perfetto il Vallicciola Nature Hotel del pacchetto Soggiorno Responsabile Family, nel silenzio dei boschi del Monte Limbara, a pochi chilometri dalle spiagge della Gallura.

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Pubblicato in: Archivio

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