Il lavoro dell’apicoltore, un ruolo fondamentale per la difesa dell’ambiente

Il lavoro dell’apicoltore è fondamentale per la difesa dell’ambiente, il controllo della biodiversità e la salvaguardia della vita delle api. Nella maggior parte dei casi, non si tratta di un passatempo, dove ci si veste con uno scafandro, si controlla di tanto in tanto l’alveare e si procede periodicamente alla raccolta del miele, ma di una vera professione, che richiede studio, competenze ed esperienza sul campo.

Un mestiere sicuramente affascinante, che spesso suscita anche un po’ di ammirazione, adatto a chi ama stare all’aria aperta e vuole gestire il proprio tempo secondo i ritmi naturali, senza stress, ma con tanto impegno e fatica.

L’apicoltura in Italia

Molti apicoltori cominciano la loro attività per hobby, con una produzione di miele prevalentemente per uso personale, più che altro per stare a contatto con la natura e le sue bellezze, ma quando scoprono il mondo incredibile che si cela dietro ogni alveare, la scelgono come vera e propria professione a cui dedicarsi a tempo pieno. Inoltre, è un’attività che all’inizio prevede costi abbastanza contenuti per l’acquisto delle casette, dell’attrezzatura e dei relativi accessori. Si tratta comunque di un settore che, con il tempo e le competenze, può dare buone soddisfazioni, sia a livello personale sia economico.

Attualmente, in Italia, ci sono circa cinquantamila apicoltori, di cui circa la metà si dedica a questa attività a livello professionale, producendo miele e altri prodotti naturali, importanti per la salute, come la propoli, gli integratori a base di pappa reale e la cera vergine d’api.

Secondo l’Anagrafe Apistica italiana, il settore è in costante crescita negli ultimi anni, con un valore stimato intorno ai due miliardi di euro all’anno. Nonostante la forte richiesta sul mercato, la produzione di miele nel nostro Paese è fortemente influenzata dalle condizioni climatiche, dalla siccità e dai fenomeni naturali, spesso improvvisi e catastrofici. Questo sta portando a una riduzione consistente del numero di api e sciami. Ciò comporta che molto del miele che troviamo nei negozi e nei supermercati venga importato dall’estero, ed è un vero peccato, visti i meravigliosi ambienti naturali di cui possiamo vantarci a livello mondiale e l’alta professionalità degli apicoltori italiani, che hanno sviluppato tecniche e competenze di altissimo livello in questo settore. Una garanzia di qualità tutta Made in Italy.

I nostri preziosi alveari si concentrano per la maggior parte nell’Italia settentrionale. La Lombardia è la capofila con più di 136.000 alveari, seguita dal Piemonte con circa 113.000 e l’Emilia Romagna con più di 104.000. Questi dati, forniti dall’Osservatorio Nazionale del Miele, sono in continua crescita e si è stimato che circa l’80% dei 900.000 alveari italiani sia gestito a livello professionale da persone fisiche e aziende agricole.

Fare l’apicoltore richiede competenze e formazione

Dedicarsi all’apicoltura non è semplice e sicuramente non ci si può improvvisare, ma bisogna avere una formazione solida e una conoscenza approfondita delle normative che regolano questo settore economico. Inoltre, è necessario un costante aggiornamento per stare al passo con le continue innovazioni tecnologiche per la cura e la salvaguardia delle api e del loro ambiente. Anche quando si è ormai esperti, è fondamentale continuare a informarsi con cura sulle nuove malattie che potrebbero colpire gli alveari, sulle nuove tecniche di raccolta del miele e le normative che regolano questa professione, come la procedura HACCP, che si occupa della sicurezza alimentare e delle misure di prevenzione da applicare in caso di rischi igienico-sanitari.

Per svolgere la professione di apicoltore è quindi necessario seguire un corso specifico, accessibile a chiunque voglia avvicinarsi a questa attività affascinante. Innanzitutto, occorre conoscere in modo approfondito e dettagliato il mondo delle api in tutta la sua complessità, a partire dal ciclo di vita degli insetti fino al loro comportamento sociale, ma anche i rischi a cui possono andare incontro per una errata gestione dell’ambiente circostante. Una buona base teorica è indispensabile per capire il delicato ecosistema delle api, così come è importante avere conoscenze di biologia, ecologia e botanica per interpretare l’habitat naturale e capire se il luogo in cui verranno installate le casette ha tutte le migliori caratteristiche per ospitare questi delicatissimi insetti.

Su tutto il territorio nazionale sono presenti numerose associazioni di apicoltori che si occupano di formazione, sia per principianti sia per esperti, che hanno bisogno di tenersi aggiornati sulle ultime novità tecniche e scientifiche.

Alla teoria è fondamentale far seguire un periodo di affiancamento sul campo, con un apicoltore esperto e in piena attività, da cui imparare i “trucchi del mestiere”, le piccole astuzie e le competenze sviluppate in anni di esperienza a contatto con le api e il loro ambiente. Solo al termine di questa formazione, decisamente lunga e complessa, si potrà dare inizio alla propria attività, scegliendo con cura il luogo più adatto, l’attrezzatura necessaria e il primo sciame da gestire e accudire.

L’alveare al posto giusto

Il posizionamento dell’alveare dovrà seguire precise regole di georeferenziazione e prima di procedere allo spostamento, è necessario consultare un veterinario, che ne darà la relativa autorizzazione, prendendo in considerazione numerosi fattori, tra cui il più importante è la salute delle api.

All’inizio dell’attività, è preferibile acquistare gli sciami da apicoltori esperti, per evitare che siano infetti o ammalati, ed è sconsigliato reperirli direttamente in natura, perché la procedura è decisamente complessa e richiede un notevole investimento di tempo.

Una volta individuato il luogo, di solito un campo aperto ben assolato, ma protetto dalle intemperie, dall’inquinamento e lontano dalle abitazioni, e ottenute le relative autorizzazioni, bisogna pensare ad allestire un locale dove trasferire il miele nei barattoli, sia per uso personale sia per motivi commerciali. Inoltre, se si intende vendere il miele, è necessario aprire una P.IVA e seguire tutte le normative e gli adempimenti burocratici richiesti per lo svolgimento della professione.

Gli alveari, nel corso dell’anno e in base alle fioriture, andranno spostati periodicamente. Anche in questo caso è necessario conoscere il territorio e tutte le normative. Chi è alle prime armi può rivolgersi alle associazioni territoriali, che sicuramente conoscono molto bene le problematiche della professione e forniscono consulenze, competenze e supporto ai neofiti.

Le api sono insetti preziosi, ma estremamente sensibili e delicati, pertanto gli apicoltori hanno una grande responsabilità nei loro confronti per la salvaguardia della biodiversità e del loro futuro. Se dovessero estinguersi, a causa dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici, sarebbe in grave pericolo l’intero ecosistema mondiale e la sopravvivenza della specie umana. Perciò è necessario tutelare le api il più possibile e con tutti i mezzi a disposizione, anche tecnologici e all’avanguardia.

Un ulteriore ruolo svolto dagli apicoltori è la disinfestazione. Infatti, gli apicoltori sono le uniche figure professionali autorizzate a disinfestare un luogo da uno sciame, perché hanno le competenze adeguate per intervenire nel modo più corretto, senza danneggiare gli insetti, e spostare l’intera comunità in un luogo più sicuro e protetto.

Infine, dal punto di vista economico, gli introiti del lavoro dell’apicoltore possono derivare sia dalla vendita del miele, sia da altri servizi come l’impollinazione entomofila, fondamentale per il mantenimento della biodiversità, ma anche dalla produzione di prodotti come il veleno d’api, utilizzato in cosmesi con effetti terapeutici, la pappa reale, la propoli e la cera d’api. È anche possibile ricavare un certo guadagno dalla vendita degli sciami o delle api regine ad altri apicoltori più o meno esperti.

In ogni caso, si tratta di un lavoro che richiede tempi molto lunghi, pazienza, impegno e tanta formazione, e, come tutte le professioni legate ai cicli naturali, può offrire grandi soddisfazioni, ma anche produzioni incostanti e rischi legati all’ambiente e alle variazioni climatiche. Ciò che però premia tutti gli apicoltori, al di là del lato economico, è la certezza di aver contribuito a salvaguardare una componente fondamentale per la vita sulla Terra.

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