Luoghi insoliti da visitare in Italia, le 5 mete da non perdere

Sentiamo dire continuamente che l’Italia è il “Paese più bello del mondo”, ma la sua bellezza non è solo data dalle grandi città d’arte o dalle aree archeologiche famose in tutto il mondo. In realtà, il fascino straordinario del nostro territorio, è anche fatto di luoghi insoliti e particolari, che per la loro bizzarria e peculiarità andrebbero visitati almeno una volta nella vita.

A volte si tratta di opere dell’uomo o di città costruite in aree particolarmente suggestive, in altri casi è la natura stessa a regalare meravigliosi paesaggi e luoghi insoliti, in grado di stupire e lasciare a bocca aperta.

In questo articolo vi presentiamo le cinque mete più insolite che abbiamo trovato, spesso sconosciute o a pochi passi da casa, ma non per questo meno affascinanti e suggestive.

La Spiaggia dei Cristalli, un paesaggio fantastico nel cuore delle Langhe

Lungo le sponde del fiume Tanaro, tra i comuni di Verduno e Pollenzo, proprio nel cuore delle Langhe, si può ammirare un’antichissima spiaggia interamente formata da gesso e cristalli, tra cui si possono trovare fossili di animali marini e piante acquatiche preistoriche.

Questo luogo si trova a diversi chilometri dal mare, ma è chiaro che in tempi remotissimi il Mediterraneo arrivasse fin qui, ricoprendo ogni cosa con le sue acque e creando un paesaggio totalmente diverso rispetto a quello che possiamo osservare oggi. Si trattava di un mare molto profondo e ricchissimo di vita, ma a causa di un improvviso cambiamento climatico e della temporanea chiusura dello Stretto di Gibilterra, si ritirò, lasciando dietro di sé cristalli di salgemma multicolori e numerosi fossili di animali e vegetali. Si stima che la conca che si venne a creare fosse più bassa del livello dell’Oceano Atlantico di ben cinque chilometri. Questo fenomeno si ripeté diverse volte nell’arco di milioni di anni e, in caso lo Stretto di Gibilterra dovesse richiudersi, potrebbe accadere nuovamente in futuro.

Ciò che lascia sbalorditi, visitando la Spiaggia dei Cristalli, è l’incredibile ambiente che si è venuto a creare, un panorama simile a quello descritto in libri fantasy o di fantascienza, dove la natura riesce a stupire per la sua bellezza e forza.

L’accesso alla Spiaggia è libero, ma trovandosi sulle rive del Tanaro, il cui flusso è molto imprevedibile, è meglio informarsi prima sulle condizioni ambientali, per evitare situazioni particolarmente rischiose.

La Città Ideale di Scarzuola, un viaggio insolito e spiazzante

A Montegiove nel comune di Montegabbione, in provincia di Terni, sorge Scarzuola, la Città Ideale di Tommaso Buzzi. Si pensa che il suo toponimo derivi da Scarza, una pianta palustre diffusa nella zona, con cui San Francesco avrebbe costruito una capanna durante uno dei suoi spostamenti nel 1218.

Questo luogo, davvero insolito e poco conosciuto, venne scelto nel 1956 dall’architetto Tommaso Buzzi per realizzare la sua Città Ideale in gran segreto e lontano da occhi indiscreti. Dopo aver acquistato il convento eretto in onore di San Francesco e tutti i terreni circostanti, l’architetto Buzzi costruì quest’opera grandiosa che non vuole solo essere un esempio d’architettura in pietra, peraltro incompiuta, ma soprattutto un racconto autobiografico, svincolato da qualsiasi convenzione, limite e committenza.

L’idea principale era di creare un percorso totalmente libero e interpretabile dal visitatore, tra simboli esoterici, magici e massonici, con lo scopo di sconvolgere le certezze delle poche persone che potevano visitare l’opera.

Trattandosi di una proprietà privata, si può accedere solo prenotando una visita guidata, accompagnati dall’attuale proprietario della casa e nipote dell’architetto Buzzi, il quale propone un itinerario assolutamente spiazzante ed eccentrico, perfettamente adatto a un luogo così particolare e insolito.

Il complesso di San Galgano, dove la leggenda della Spada nella Roccia diventa realtà

La grande abbazia di San Galgano è un luogo particolarmente insolito e suggestivo, che conserva un fascino particolare e decadente al tempo stesso.

Si tratta di un antico complesso cistercense, costituito da un eremo, chiamato la Rotonda di Montesiepi, e da ciò che resta della monumentale abbazia di San Galgano. La sua costruzione iniziò nei primi anni del XIII secolo per volontà del Vescovo di Volterra, il quale desiderava onorare San Galgano, un cavaliere che si era ritirato a vita eremitica e alla penitenza dopo aver trascorso una giovinezza dissoluta e disordinata.

In questo luogo, il Santo, nel momento culminante della sua conversione, aveva infisso nel terreno la sua spada per trasformarla in una croce, la stessa che si può oggi ammirare nella Rotonda di Montesiepi, corrosa dal tempo e dalle intemperie. Un gesto inverso a quello di Re Artù, che nella leggenda la estrae dalla roccia.

Dopo un periodo di grande prosperità, durato circa un secolo, i monaci cistercensi furono colpiti dalla peste e oggetto di saccheggi, che portarono il complesso verso un progressivo declino. Il culmine si raggiunse nel 1503, quando l’abbate commendatario, a cui era stata affidata la struttura, decise di vendere il tetto in piombo della chiesa per far fronte ai numerosi debiti. A causa della rimozione del tetto, la struttura venne completamente abbandonata e cadde in rovina, nonostante alcuni tentativi di restauro che vennero portati avanti fino alla fine del Seicento.

Nel 1786, un fulmine abbatté ciò che restava del campanile, la campana maggiore venne venduta per essere fusa, l’abbazia divenne una fonderia e i locali del monastero vennero utilizzati come fattoria. Solo verso la fine dell’Ottocento, il sito ritornò ad essere oggetto di restauro, grazie a una campagna fotografica dei Fratelli Alinari e all’opera del restauratore Gino Chierici.

Ciò che si può ammirare oggi è un grande complesso, suggestivo e affascinante, che rende bene l’idea di quanto fosse importante un’abbazia di questo tipo per il territorio senese, ma soprattutto rimane una testimonianza di un glorioso passato dell’ordine cistercense, che non era solo un punto di riferimento per la vita religiosa, ma anche politica e sociale.

Il Parco dei Mostri di Bomarzo, un luogo misterioso tra storia e leggenda

Visitare il Parco dei Mostri a Bomarzo, in provincia di Viterbo, è come fare un viaggio fantastico in un mondo leggendario, popolato da figure mostruose, grottesche, leggendarie e meravigliose. È un luogo dove la fantasia può volare lontano e immaginare avventure straordinarie, dove un cavallo alato o una enorme tartaruga possono prendere vita da un momento all’altro.

Il Parco, o meglio il Sacro Bosco, venne realizzato da Pier Francesco Orsini nella prima metà del XVI secolo, scolpendo le rocce che si trovavano sul posto, animandole e dando loro forme minacciose, suadenti e fantastiche. Un vero labirinto dove le illusioni e le allusioni a simboli magici si intrecciano e rendono tutto suggestivo ed emozionante. Tutto è enigmatico, gigantesco e misterioso tra arte, magia e immaginazione.

Il Parco è visitabile autonomamente dalla primavera all’autunno, e ogni angolo è una scoperta che lascia senza fiato.

La Solfatara di Pomezia, un viaggio alle origini della Terra

Questa zona di origine vulcanica, a metà strada tra Roma e Pomezia, era già conosciuta nell’antichità per le sorgenti sulfuree, tanto da essere citata da Virgilio nel VII libro dell’Eneide.

Si tratta di un’area compresa nella Riserva Naturale di Malafede, il cui centro di maggiore interesse è il Lago Rosso, su cui sono state tramandate diverse leggende popolari e che ancora oggi stupisce per la sua atmosfera quasi sacra. Il bacino si trova sul fondo di una cava gigantesca e il suo colore così particolare, che varia a seconda delle stagioni, è determinato dalle sostanze chimiche ferrose contenute nelle sue acque immobili e immerse in una quiete quasi innaturale. Intorno al lago, giacciono abbandonati i resti arrugginiti delle attrezzature utilizzate dalla cava, le quali aggiungono un aspetto ancora più spettrale a questo luogo particolare e fuori dal tempo.

A pochi passi dal Lago Rosso, ci sono altri due laghetti minori, che anticamente formavano un unico grande lago. Il più particolare è il Lago Bianco, le cui acque sono lattiginose e puntellate da tantissimi soffioni sulfurei, che testimoniano ancora oggi l’attività eruttiva presente nel sottosuolo, imbiancando le rive come dopo un’intensa nevicata.

Questo luogo insolito e leggendario ha sempre alimentato la fantasia delle popolazioni che hanno abitato queste zone e ancora oggi è uno spettacolo entusiasmante tra geologia, storia e leggenda.

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Chi vuole visitare la Spiaggia dei Cristalli e godersi il meraviglioso paesaggio delle Langhe, può soggiornare presso la bellissima The Green Guesthouse, una struttura contenuta nel prestigioso cofanetto Ecovacanze da Oscar. Una guesthouse ecocompatibile situata a Narzole, ad appena venti minuti dalla spiaggia, immersa in un panorama mozzafiato e dotata di tutti i comfort.

Se invece si hanno pochi giorni a disposizione, ma un tuffo nelle fantastiche architetture della Città Ideale di Scarzuola è un’esperienza da non perdere, si può scegliere, tra le tante proposte dell'idea regalo Soggiorno Responsabile, il moderno Natural Hotel PeR, all’interno del Parco per le Energie, una struttura in stile moderno particolarmente attenta alla gestione delle risorse a alla sostenibilità ambientale.

Infine, se si vuole unire la buona cucina della Tuscia ad una meravigliosa visita al Sacro Bosco, l’ideale è il Bio Podere La Branda, un meraviglioso agriturismo biologico, contenuto nel cofanetto Assaggi di Natura, dove tra aree archeologiche e prodotti tipici del territorio, si può vivere una vacanza inconsueta ed appassionante.

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Pubblicato in: Turismo e Territorio

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