Salvare gli alberi con le nuove tecnologie

Gli alberi sono sicuramente una delle tecnologie più avanzate e longeve al mondo. Una tecnologia che ha radicalmente cambiato la vita sulla Terra, sfruttando l’energia del sole per convertire l’anidride carbonica e l’acqua in ossigeno, cibo e vita. La fotosintesi clorofilliana è la più naturale delle tecnologie, anche se la diamo per scontata, perché ci tiene in vita ogni giorno da milioni di anni. 

Le foreste e gli alberi sono sempre più in pericolo a causa della deforestazione, dei cambiamenti climatici e dell’effetto serra, che ogni giorno di più stanno causando danni irreversibili al nostro Pianeta. In molte parti del mondo, si sta cercando di correre ai ripari con progetti, finanziamenti, conferenze e iniziative di vario genere, ma si stanno anche sperimentando nuove tecnologie per salvare gli alberi, che permettano di sviluppare e aumentare le superfici coperte da boschi e, allo stesso tempo, monitorare lo stato di salute delle piante, prevenendo malattie, possibili incendi e dissesti idrogeologici.

Utilizzare i droni per piantare nuovi alberi

Piantare nuovi alberi è sicuramente una pratica utile per frenare l’avanzata dei cambiamenti climatici, anche se gli scienziati sono convinti che non possa più portare ad un definitivo cambio di rotta. In ogni caso, salvaguardare e aumentare il patrimonio forestale serve per tenere sotto controllo la quantità di CO2 nell’aria, aumentare la percentuale di ossigeno, ridurre la temperatura e migliorare la qualità dell’aria. Ovviamente, la piantumazione va pianificata in modo rigoroso, tenendo conto degli spazi, del tipo di terreno e delle varietà vegetali. 

L’utilizzo dei droni in agricoltura è ormai una prassi consolidata, perché permette di spostarsi velocemente su ampie aree di terreno, avvicinarsi alle piante anche da remoto e monitorare lo stato di salute, l’umidità, l’irrigazione e la situazione del suolo. Un’agricoltura sempre più di precisione che tende a limitare gli sprechi e a produrre in modo sostenibile. Questa tecnologia high-tech si sta rivelando molto utile anche per quanto riguarda la silvicoltura e la riforestazione di vaste aree, spesso irraggiungibili o troppo estese. Infatti, si è calcolato che i droni potrebbero ripristinare i circa 15 miliardi di alberi, che ogni anno spariscono a causa dello sfruttamento delle risorse boschive, degli incendi e del consumismo.

Secondo la BioCarbon Engeneering, i droni sarebbero in grado di diffondere 400 mila semi al giorno, in modo estremamente più veloce ed efficace di ciò che potrebbe essere fatto manualmente, diventando anche una risorsa economica molto importante per diverse aziende, che otterrebbero ampi margini di crescita.

Dopo aver mappato dettagliatamente il territorio, si procede con uno studio e una pianificazione per arrivare alla parte operativa, che prevede la diffusione dei semi e delle sostanze nutritive attraverso dei veri e propri proiettili sparati dai droni. 

Attualmente, vengono portati avanti diversi progetti di rimboschimento che prevedono l’utilizzo dei droni nel Regno Unito, in Australia, in Canada e nel Myanmar, ma si prevede di promuovere questo metodo anche in altre parti del mondo.

Internet Of Things per contrastare gli effetti del cambiamento climatico

L’Internet Of Things è già entrata a far parte della vita quotidiana e lo sarà sempre di più nei prossimi anni. Dal 2018, nel Regno Unito, è in corso una sperimentazione per l’applicazione delle tecnologie IoT nel monitoraggio degli alberi e per scoprire di più su come viene immagazzinato il carbonio, parametro utile per contrastare gli effetti dannosi dei cambiamenti climatici.

I sensori, appositamente progettati per resistere a temperature rigide e intemperie, vengono posizionati sui tronchi degli alberi per un test di tre mesi e ogni quindici minuti vengono raccolti dati importanti, che permettono agli scienziati di effettuare analisi e previsioni, senza che sia necessaria una costante presenza umana. I ricercatori esaminano le informazioni chiave come l’umidità, la crescita degli alberi, il loro stato di salute e la presenza di acqua nel suolo, e possono trarre risultati interessanti per capire la situazione nell’area prescelta e quanto la crescita degli alberi influisca sullo stato dell’ambiente. 

Se la sperimentazione darà esiti positivi, verrà estesa anche ad altre aree d’interesse, aumentando la quantità di dati a disposizione degli studiosi, che potranno così analizzare e monitorare da remoto aree forestali normalmente inaccessibili o troppo dispendiose da raggiungere.

In Italia, si sviluppano le nuove tecnologie per salvare gli alberi

Le nuove tecnologie più all’avanguardia vengono applicate su tutto il territorio italiano per il monitoraggio e la salvaguardia del patrimonio boschivo e forestale, che ormai raggiunge più del 40% della superficie nazionale. Purtroppo, sebbene la quantità di alberi sia raddoppiata nell’ultimo secolo, lo stato di salute di molte piante non è ottimale a causa delle frequenti ondate di maltempo, del dissesto idrogeologico, dell’incuria e dell’abbandono. Il monitoraggio costante e sempre più dettagliato, non solo di boschi e foreste, ma anche delle aree verdi presenti nelle città è diventato di fondamentale importanza, anche per la salute e la sicurezza dei cittadini.

I mezzi tecnologici per il monitoraggio sono molti e sempre più precisi e sofisticati. I Big Data e le reti neurali permettono di simulare i rapporti tra tutte le componenti dell’ecosistema ambientale e di sviluppare modelli che riescano a prevedere le interazioni tra l’uomo, il clima e l’ambiente forestale. In particolare, sono diventate indispensabili le tecniche di rilievo e rappresentazione del territorio, che riescono ad essere precise fino al più piccolo particolare, permettendo di analizzare ogni singolo albero, di mappare la distribuzione delle varietà arboree e le zone colpite da incendi, stimando la biomassa disponibile, il rischio di nuovi focolai e le riserve di carbonio. Attraverso il monitoraggio satellitare, è anche possibile verificare le attività di taglio e le trasformazioni d’uso del terreno.

Il telerilevamento, satellitare e al suolo, è anche utile per valutare i danni provocati da eventi atmosferici, come alluvioni o tempeste di vento, perché attraverso la rilevazione in tempo reale di milioni di punti noti permette di conoscere la struttura fisica e geometrica di ogni albero con una raffigurazione in 3D completa e dettagliata al millimetro. 

Soprattutto in città, alla tecnologia si affianca la valutazione sul campo, con nuove tecnologie “di prossimità”, che forniscono una vera radiografia degli alberi e di tutti i parametri vitali, fondamentali per prevenire malattie, marciumi o cadute accidentali, causate da vecchiaia, errate piantumazioni, maltempo, aumento delle temperature o lunghi periodi di siccità, che incidono in modo sostanziale sulla crescita e la salute delle piante, soprattutto ad alto fusto.

Le nuove tecnologie per salvare gli alberi sono sempre più utili e indispensabili per la prevenzione, la cura, lo sviluppo e il monitoraggio di boschi e foreste, garantendo il massimo dell’efficienza con il minimo della spesa.

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